L’11 giugno con il taglio del nastro a Palazzo Montani Antaldi parte anche la prima mostra Wall of Sound con 50 scatti di Guido Harari, il fotografo del rock.

Il genio non conosce tempo. Lo era Gioachino Rossini nel XIX° secolo. Lo sono stati nel XX° mostri sacri del rock come Bob Dylan, Peter Gabriel o grandi maestri come Riccardo Muti ed Ennio Morricone. Non è quindi un caso che la prima mostra ospitata dal Museo Nazionale Rossini sia dedicata a musicisti moderni o contemporanei. Iniziativa che fa da apripista a eventi dedicati alla musica (classica, opera e non solo) e al suono che, durante tutto l’anno, si affiancheranno al percorso permanente del Museo Nazionale Rossini.

Nella giornata speciale di martedì 11 giugno, con la grande cerimonia di Palazzo Montani Antaldi per l’inaugurazione del Museo Nazionale Rossini (taglio del nastro alle 17.30), si potrà anche visitare Wall of Sound, selezione di 50 scatti del fotografo Guido Harari, in mostra fino al prossimo 30 settembre.

Harari, in 40 anni di attività, ha immortalato autori del calibro di Fabrizio De André, di cui è stato uno dei fotografi personali, Lou Reed, Giorgio Gaber, Bob Dylan, Vinicio Capossela, Kate Bush, Vasco Rossi, Peter Gabriel, Enzo Jannacci, Riccardo Muti, Miles Davis e tanti altri. Icone di stile, personaggi acclamati dalla folla proprio come lo fu Rossini, artista capace di dominare la scena internazionale e di essere conteso dalle corti di tutta Europa. Star “catturate” mentre sprigionano energia sul palco, oppure in un momento di intimità nel backstage. Dal Duca Bianco a Patty Smith, da Bob Marley a Paul Mc Cartney, Harari ha la capacità di catturare quel guizzo di genio che rende speciale l’artista. Oggi come ieri.

L’iniziativa è una produzione di Sistema Museo in collaborazione con Comune di Pesaro e Solares Fondazione delle Arti di Parma.

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