Prime sale già pronte per essere visitate mentre prosegue l’allestimento in vista della cerimonia di inaugurazione prevista per l’11 giugno

Quattro sale già pronte. Altre sei in fase di allestimento in vista della grande inaugurazione dell’11 giugno quando, in occasione della visita dei rappresentanti delle Città della Musica Unesco, si apriranno al pubblico le porte del Museo Nazionale Rossini. Questa mattina, visita riservata a stampa e addetti ai lavori a Palazzo Montani Antaldi per visionare lo stato dell’arte della struttura museale destinata a essere la punta di diamante dei luoghi rossiniani in città. Il Museo Nazionale Rossini, insieme alla casa natale del celebre compositore, il Teatro, i Musei Civici di Palazzo Mosca, il Tempietto Rossiniano a Palazzo Olivieri e la Biblioteca della Fondazione Rossini (al piano terra di Palazzo Montani Antaldi): un grande percorso rossiniano di Pesaro, Città della Musica e città del Rof, il Rossini Opera Festival, la cui ‘esperienza’ troverà espressione tra i contenuti all’interno di questo nuovo luogo della cultura.

Il Museo Nazionale Rossini nasce con lo scopo di raccontare la vita dell’uomo, la grandezza dell’artista ma anche tutta l’attualità dell’opera di Rossini. Nel percorso tra le varie stanze si avrà la possibilità di conoscere e approfondire le tappe del compositore attraverso quadri, busti, documenti originali e molto altro ancora, inquadrando di volta in volta il contesto storico, i luoghi e i personaggi. Dall’ingresso fino all’ultima sala, come in un’opera lirica, i visitatori potranno viaggiare nel mondo rossiniano, raccontato a 360 gradi anche attraverso supporti multimediali. Previsto uno spazio destinato a mostre temporanee dedicate alla musica, alla sua storia e al suono. Anteprima nell’anteprima, questa mattina, l’esposizioni del Playel nella Sala degli Specchi, il pianoforte appartenuto a Rossini finalmente restaurato e pronto per essere suonato.

Ma il Museo Nazionale Rossini significherà anche l’apertura alla fruizione pubblica di uno degli edifici più belli, di maggiore pregio storico della città. Il progetto museale ha visto la stretta e proficua collaborazione di vari soggetti. Il Comune di Pesaro ha trovato come partner dell’operazione la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, proprietaria dell’immobile e usufruito del finanziamento di un milione di euro da parte del Mibact d’intesa con la Regione Marche. La gestione dei servizi è stata affidata alla cooperativa Sistema Museo, vincitore del bando di musealizzazione. Il progetto di allestimento, per il quale la Fondazione Rossini è stata punto di riferimento scientifico, è stato firmato dalla Panstudio, studio associato di architettura esperto nell’allestimento di musei e mostre d’arte, mentre le applicazioni multimediali sono state realizzate dalla Ett, azienda specializzata che già ha lavorato per importanti siti come, ad esempio, l’Ara Pacis a Roma, il Museo Teatrale alla Scala di Milano. La Scuola Holden, fondata da Alessandro Baricco, ha curato i contenuti e la produzione degli audio del percorso espositivo.

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